L’acido linoleico contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue. Questa indicazione può essere impiegata solo per un alimento che apporti almeno 1,5 g di acido linoleico (AL) per 100 g e per 100 kcal. L’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 10 g di AL.
CLA: Che cos'è e dove si trova?
L'acido linoleico coniugato, conosciuto anche con la sigla CLA, equivale ad un isomero dell'acido linoleico (LA). Questo composto può essere ritrovato in diverse tipologie di elementi, tra cui lo stesso latte materno o ulteriori cibi di origine animale e non. Ebbene, l'acido linoleico coniugato differisce da quello linoleico per via della posizione dei suoi doppi legami, i quali sono situati tra il decimo e dodicesimo atomo di carbonio, o in alternativa tra il nono e l'undicesimo.
La struttura chimica di questo isomero consente di avere almeno sedici probabili isomeri, anche se in natura sarà possibile trovare maggiormente i seguenti: 10 cis-12 trans, 9 cis-11 trans. Inoltre, l'acido in questione è definito come un acido grasso essenziale, proprio perché il nostro organismo non ha alcun enzima che possa sintetizzarlo. Simili enzimi possono invece ritrovarsi all'interno del rumine, ossia uno stomaco avente delle funzioni digestive, i quali posseggono dei microrganismi che possono determinare la reazione di bioidrogenazione e la conseguente sintesi dell'acido linoleico coniugato.
Come già anticipato, è possibile trovare questo acido grasso essenziale sia in fonti animali come la carne, il latte ed i suoi derivati, ma anche in fonti non animali. A tal proposito, è possibile citare l'olio di girasole o di cartamo, i quali sono utilizzati al fine di creare determinati integratori. Se si segue una dieta ottimale e volta al miglioramento della salute, normalmente si stima una consumazione giornaliera dell'acido linoleico coniugato che va dai 20 fino ai 170 milligrammi. Il CLA viene utilizzato al fine di migliorare la propria salute e determinate funzioni biologiche. Nello specifico, questo elemento ricopre un ruolo nutrizionale, ma anche i seguenti:
- Anticancerogena;
- Immuno modulatoria;
- Antidiabetica;
- Antitrombotica;
- Antiobesigene.
Nonostante le precedenti funzionalità di questo acido grasso, si è tutt'ora alla ricerca degli specifici effetti riguardanti l'integrazione dell'acido linoleico all'interno dell'uomo, proprio perché la maggior parte della documentazione è stata sviluppata grazie a degli animali o modelli in vitro.
I benefici dell'Acido Linoleico Coniugato (CLA)
L'acido linoleico coniugato prevede molti benefici per l'organismo umano. Nonostante molti modelli sono stati valutati in vitro infatti, vi sono alcuni vantaggi così come dei limiti posti dall'utilizzo di questo acido degni di nota. In primis, è stata di grande aiuto la scoperta della reazione del cancro al CLA. Quest'ultimo infatti riesce a far espletare l'azione cancerogena, per via del segnale apoptico e della sua modulazione. Quest'attività è stata sviluppata con delle patologie neoplastiche nelle mammelle, nell'intestino e nel polmone. Ad oggi però, non è ancora stato dimostrato questo beneficio sull'organismo dell'uomo.
Un ulteriore vantaggio dato da questo composto chimico consiste nella sua azione antitrombotica, e pertanto legata all'attività cardiovascolare: infatti, l'acido linoleico ne aumenta la qualità e la salute grazie alla sintesi delle molecole pro infiammatorie e dell'acido arachidonico. Questa reazione permette di proteggere l'apparato cardiovascolare. Si possono anche ottenere dei benefici grazie all'azione immunomodulatoria, la quale può essere attivata anche su delle persone sane e permetterebbe una più facile riduzione delle immunoglobuline, le quali sono responsabili di allergie specifiche. Mentre il CLA svolge questa reazione, riesce anche ad incrementare la qualità della risposta immunitaria per degli elementi specifici. Una simile protezione e miglioramento dell'apparato renderebbe anche il soggetto meno incline a degli attacchi da parte di agenti patogeni. Oltre ai benefici legati a diversi apparati e componenti dell'organismo, bisogna anche valorizzare l'acido linoleico coniugato sotto il punto di vista dietetico: infatti, questo composto risulta particolarmente quotato nel mondo dello sport grazie al miglioramento che porta alla composizione corporea. Infatti, in seguito all'assunzione del CLA, in molti casi si sono presentate delle azioni ripartitive, le quali favoriscono la diminuzione della massa grassa e l'aumento di quella muscolare. Un tale beneficio è risultato evidente negli animali, ove i dosaggi sono nettamente superiori rispetto a quelli di cui può usufruire l'uomo. Infatti, quest'ultimo può assumerne solo un massimo di 90 grammi settimanali.
Assunzione e Controindicazioni del CLA
Nonostante i numerosi benefici apportati da questo acido grasso essenziale, è anche necessario prestare un'elevata attenzione alle sue controindicazioni ed ai suoi metodi d'assunzione. Infatti, come già anticipato, l'essere umano può ingerire meno quantità di CLA rispetto agli animali, ed alcuni benefici purtroppo non sono ancora stati riportati anche nell'organismo umano.
Ebbene, secondo la letteratura scientifica e gli esperti mondiali, il CLA risulta ancora un composto a cui prestare attenzione e da sperimentare ulteriormente per certificarne le capacità ed utilizzarlo infine come un integratore alimentare. Tale perplessità nasce sia dalle documentazioni derivanti esclusivamente da animali che dai numerosi studi che, nonostante gli effetti benefici, hanno fatto luce su dei limiti del CLA. Nello specifico, questo acido presenta un aumento dei biomarkers infiammatori (quali globuli bianchi e proteina c reattiva), che potrebbero essere pericolosi nel caso in cui si abbiano determinate patologie.
Inoltre, si potrebbe avere un'aumento della resistenza verso l'insulina: questa controindicazione è maggiormente pronunciata a causa degli isomeri C12 e T10, ma può calare nel momento in cui viene utilizzata una miscela composta in modo equo. Oltre alle precedenti controindicazioni, è anche possibile che l'acido linoleico coniugato porti all'aumento dello stress ossidativo: pertanto, si potrebbero ottenere dei livelli elevati di lipoperossidazione ed un effetto dislipidemico. Quest'ultimo effetto viene dato dagli isomeri C12 e T10, i quali potrebbero ridurre i livelli plasmatici del colesterolo HDL ed aumentare invece quello LDL, incrementando di conseguenza la concentrazione lipidica epatica. Tali risposte possono essere dati dalla totale assenza dell'estrazione controllata e standardizzata, la quale potrebbe invece controllare l'utente sulla equa miscelazione dei due isomeri.
Ulteriori effetti collaterali di questo composto possono essere dati dal sovradosaggio: se questo infatti supera quello consigliato dall'azienda produttrice del prodotto, ne potrebbero conseguire condizioni spiacevoli, quali nausea, reazioni gastroenteriche e dolori addominali. Oltre a ciò, si sconsiglia l'utilizzo di questo prodotto nel momento in cui si hanno le seguenti patologie: epatica, cardiovasculopatia, ipertensione, renale o nel caso in cui si abbia una ipersensibilità ai principi attivi. L'utilizzo del CLA non viene attualmente sconsigliato nonostante l'assunzione di ulteriori farmaci, in quanto non sono ancora stati riscontrati degli effetti degni di nota e dati dall'interazione tra questo acido grasso ed i farmaci, o ulteriori principi attivi. Si consiglia altamente di richiedere il parere del proprio medico nel caso in cui si deve effettuare un trattamento prolungato (dalle sei alle otto settimane) del CLA, e di evitarlo completamente nei casi in cui si abbia una gravidanza o vi sia ancora l'allattamento al seno.
Questi rischi indubbiamente delimitano il consiglio degli esperti per fare del CLA un vero e proprio integratore alimentare, nonostante i benefici che potrebbe apportare all'organismo umano. Per quanto riguarda l'assunzione sul paziente, la letteratura scientifica approva un valore che è compreso tra i due ed i sei grammi e mezzo giornalieri. Il dosaggio maggiormente replicato, proprio per i suoi risultati di qualità elevata rispetto agli altri, equivale a 3,4 grammi. Solitamente per determinati composti chimici si consiglia di evitare il superamento della soglia di 0,1 g/kg, ma considerata la struttura dell'acido linoleico coniugato, è consigliato assumerlo durante i pasti. In questo modo, si può facilitare l'assorbimento della sostanza da parte dell'organismo e si può suddividere il dosaggio giornaliero in almeno tre volte al giorno.
Per ulteriori approfondimenti scientifici si invita a visitare la seguente pagina del sito ufficiale dell'EFSA:
EFSA - Acido Linoleico Coniugato (CLA)
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